In Italia, nei primi anni ’70, gli anziani e la loro condizione cominciano ad essere oggetto di attenzione e riflessione.Gli anziani diventano visibili e la loro dimensione quantitativa pone il problema in tutta la sua complessità.

Generalmente si inizia a parlare di età anziana intorno al sessantacinquesimo anno d’età, distinguendo gli anziani in: giovani anziani (64-74 anni), anziani (75-84 anni), grandi vecchi (85-99 anni), e centenari. Come ha sostenuto Tamanza (2001), questa classificazione si basa esclusivamente su fattori quantitativi senza tener conto di quelli qualitativi che possono influire sulla qualità di vita dell’anziano. E’ opportuno sottolineare come l’anzianità vada analizzata non soltanto riferendosi a fattori puramente oggettivi ma anche a fattori soggettivi.

La TERZA ETÀ è un’età caratterizzata da buone condizioni di salute, inserimento sociale, disponibilità di risorse diverse e realizzazione personale.

La QUARTA ETÀ è caratterizzata dalla dipendenza e dal decadimento fisico (Laslett, 1989).

L’invecchiamento non è solo un processo attraverso il quale ci si modifica in funzione del tempo, ma “riferito all’uomo indica il complesso anzianidelle modificazioni cui l’individuo va incontro, nelle sue strutture e nelle sue funzioni, in relazione al progredire dell’età” (Cesa- Bianchi, 1987).
Si assiste ad un ALLUNGAMENTO della vita media e allo stesso tempo all’INVIVIBILITÀ della vita allungata. La complessità della condizione anziana impone un approccio di carattere multidisciplinare integrato che rende possibile un’analisi della condizione anziana sia nei suoi aspetti prettamente individuali che nei suoi aspetti sociali. L’invecchiamento viene considerato come un duplice processo inteso, da un lato come maturazione o accrescimento dall’altro come senescenza.
L’invecchiamento come maturazione o accrescimento è visto come un processo attraverso il quale l’individuo aumenta quantitativamente le sue funzioni e strutture e le differenzia qualitativamente, mentre quello inteso come senescenza rappresenta il processo attraverso cui l’individuo diminuisce quantitativamente le proprie strutture e perde progressivamente le proprie funzioni. Questi due processi fanno parte del processo di sviluppo che inizia dal momento in cui comincia a formarsi un essere vivente, fino al momento della sua morte.
L’invecchiamento umano, seppur generalizzato a tutti gli individui, si svolge con modalità, ritmi e conseguenze, variabili da individuo a individuo.
I fattori alla base dell’invecchiamento si dividono in:

  • Fattori genetici
  • Fattori educativo- culturale 
  • Fattore economico
  • Fattore sanitario
  • Fattore di personalità
  • Fattore famiglia
  • Fattore ambiente

RELAZIONE FRA PATOLOGIA ED ETÀ

Per quanto riguarda l’età senile è possibile riconoscere che alcune patologie si riscontrano più frequentemente rispetto ad altre. Gli antichi dicevano “senectus ipsa morbus”. L’affermazione sosteneva che la vecchiaia comportasse di per sé la patologia; che questa fosse un evento ineliminabile e irreversibile col passare degli anni. Le concezioni e i dati più recenti respingono questo modo di intendere il rapporto tra patologia ed età considerano la patologia riferibile ad uno o più fattori estrinseci e le modificazioni connesse all’età solamente come fattori predisponenti o scatenanti. È ancora da sottolineare come nella genesi della patologia nell’anziano è spesso riconoscibile una causa di carattere sociale, come la perdita del partner, lo sradicamento dalla famiglia, e l’istituzionalizzazione. Le malattie possono essere sia organiche sia psichiche anche se nelle malattie puramente organiche non è possibile escludere l’interferenza di co-fattori di carattere psicologico.
Fra queste manifestazioni patologiche troviamo: ANSIA, DEPRESSIONE, PAURA DELLA MORTE, SINDROMI DEMENZIALI caratterizzate dal DECADIMENTO PARZIALE E/O GLOBALE DELLE FUNZIONI COGNITIVE (MALATTIA DI ALZHEIMER).
La comprensione e l’intervento psicologico contribuiscono a dare una risposta adeguata ai bisogni espressi dagli anziani ed al contesto in cui sono inseriti consentendo una riconsiderazione ed un ridimensionamento del “problema” generato dall’aumento della popolazione anziana nelle società moderne.